Francesca Scotti - Il cuore inesperto (2015) by admin

autore:admin [admin]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-10-01T16:00:00+00:00

La Cordini era in cucina, io stavo apparecchiando in salotto.

Le stoviglie erano immacolate, le posate lucide. Mi faceva sentire a mio agio la sua pulizia. Mi guardai intorno, la dracena aveva messo fuori due foglie nuove di un verde tenero. Ma quello che più mi piaceva di quella pianta erano i baffi di gatto che circondavano il tronco: vere vibrisse che la gatta della Cordini aveva perso prima di morire. Le toccai con la punta del dito mentre un profumo di limone e carne cotta mi svegliava lo stomaco.

"Non ha usato condimenti, vero?" le chiesi mentre mi metteva la fettina nel piatto.

"No, solo rosmarino, limone e un po' di sale".

"Sarebbe stato meglio evitare anche il sale, non fa bene", e intanto passai il dito sulla carne. "Sembra unta, ne mangio solo un po', tanto poi completo con uno yogurt".

Lei abbassò gli occhi e si sedette di fronte a me. Le dissi che il pollo era buono e che a scuola avevo preso un otto in storia e uno in fisica.

"E con la viola come va?" mi domandò.

Le chiesi se la sera prima avesse visto alla tv Io la conoscevo bene, pensando che fosse un film della sua generazione.

Ne aveva guardata qualche scena, ma poi era andata a letto.

"E da un po' che non incontro Ludovico, suoni ancora con lui?" proseguì lei.

Non le risposi e appoggiai forchetta e coltello sulle quattro e venti, anche se metà della carne era ancora nel piatto.

"Sa che mia madre alla fine non ha voluto sapere come mai non ho rispettato l'appuntamento?".

Anche la Cordini smise di mangiare. "Avrà capito che te ne sei solo dimenticata" mi disse.

La ringraziai per la cena, per l'ospitalità. "E per aver rassicurato mia madre".

Lei mi sorrise e mi accompagnò alla porta.

"Quando vuoi, sai che sono qui".

Mentre mi stringeva la mano, mi fece notare che indossavo la gonna al rovescio. Mi guardai: l'etichetta bianca mi spunta va dal fianco, le cuciture sfilacciate correvano lungo il bordo.

Avvampai.

"Capita anche a me di essere distratta" mi disse lei con un tono allegro. "Passa una buona notte Anita", e mi osservò scendere le scale.

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